Il valore della formazione risulta tanto più importante in tempi di crisi, in quanto consente di aggiornare e riqualificare i lavoratori sia in vista di una ripresa della attività produttiva che di un aggiornamento e modifica delle produzioni per rimanere efficacemente sul mercato. L’ innovazione nelle imprese e nei territori specializzati e la qualità delle competenze di chi ci lavora, sono fattori imprescindibili per la crescita della produttività dei sistemi economici per il benessere dei cittadini ed il potenziamento della competitività.

Questo significa che un’elevata qualificazione, diffusione e circolazione della conoscenza è l’elemento che consente al sistema produttivo, di essere competitivo nel cambiamento, di poter valorizzare le proprie specializzazioni sul mercato mondiale, pur rimanendo radicato nel territorio; e dall’altro, garantisce alle aziende, di impostare le corrette strategie di investimento per affrontare adeguatamente i cambiamenti e le sfide dei mercati.

L’economia regionale così come quella locale, per perseguire in modo simultaneo e convergente questi obiettivi, deve diventare sempre di più una economia fondata sulla conoscenza.
In questo quadro socio economico si inserisce la filiera della saldatura con i suoi vari aspetti e nei diversi settori produttivi e di servizio.

Nella nostra realtà economica provinciale la filiera della saldatura è tradizionalmente collocata nella carpenteria meccanica e impiantistica. Sono, perlopiù, imprese di piccola dimensione, la parcellizzazione e la minore dimensione non deve però far pesare ad un ruolo “minore” di questo settore; specie da quando (circa 15 anni fa) è entrata in vigore una normativa che regola l’aggiudicazione di molte tipologie di appalti in base anche al possesso di uno speciale “patentino” che qualifica il saldatore.

Inoltre l’esigenza di elevare il livello di garanzie – anche attraverso certificazioni – dei lavori di saldatura eseguiti ha comportato una decisa impennata della richiesta da parte delle aziende di saldatori qualificati. Permane una discreta quota di mercato che si affida a saldatori senza qualifiche, ma oggi sempre più per poter accedere a commesse di un certo peso (sia economico che tecnico) specie se rivolte al mercato estero e/o verso segmenti particolarmente qualificati, occorre essere in possesso di determinati requisiti (qualifiche e certificazioni) che rappresentano delle vere e proprie “barriere all’entrata” per questi mercati.

Nell’ultimo decennio a fronte di una richiesta di saldatori qualificati l’offerta ha invece manifestato un calo medio del 18% di questa figura; se poi nell’insieme accorpiamo sia i saldatori qualificati che quelli non, il dato è ancora più preoccupante (circa il 23%). E’risaputo che la maggioranza dei nuovi saldatori proviene dal bacino della manodopera extracomunitaria e sembra che il mestiere abbia perso anche il residuale interesse che aveva presso i lavoratori italiani meno qualificati. Ci si trova così di fronte ad una delle tante contraddizioni che connotano il mercato del lavoro italiano, ove a una crescente domanda di figure qualificate fa riscontro un livello fortemente insufficiente della offerta.

In una situazione così determinata è naturale che i pochi saldatori, perlopiù se qualificati, siano ambiti da quelle aziende che per tipologia produttiva e di mercato non possono fare a meno di queste figure. Negli ultimi due anni, soprattutto a causa della crisi economica , molte aziende hanno forte difficoltà a sostenere la spesa per l’aggiornamento delle certificazioni di qualifica ( da effettuarsi ogni 2 anni) rischiando così di entrare in un circolo vizioso ove l’insufficiente aggiornamento delle qualifiche dei saldatori porta a diminuire fortemente la competitività della azienda che al contempo deve, almeno, mantenere i propri clienti ed ha un minor ammontare complessivo di risorse per perseguire tale obbiettivo.

Il mercato della saldatura è strettamente connesso a quello della carpenteria metallica e all’impiantistica. La saldatura è utilizzata principalmente per la costruzione di recipienti sottoposti a sforzi significativi per lo più dovuti a pressione ( caldareria) o per costruzione di strutture di supporto più o meno complesse ( carpenteria). Fuori da queste due principali applicazioni, la saldatura è utilizzata nella costruzione e riparazione di veicoli marittimi, arerei e terrestri.

Inoltre, la formazione di figure professionali capaci di effettuare lavori di saldatura intende rispondere ad una specifica richiesta rivolta a Eurolex Srl dall’Associazione Incontri per la Democrazia. La menzionata Associazione si occupa della gestione di case di accoglienza per profughi rifugiati che, all’interno di un programma di protezione internazionale, hanno richiesto asilo politico nel nostro paese e sono in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Molto spesso, queste persone che fuggono da storie e contesti difficili, una volta ottenuta la protezione internazionale, pur manifestando un forte bisogno di riscatto, di occupazione e di integrazione, fanno fatica ad integrarsi nella società e nel mondo del lavoro. Consapevoli del fatto che l’aspetto dell’integrazione socio lavorativa rimane un nodo cruciale e tuttora irrisolto dei programmi di protezione internazionali e che il procrastinare l’avvio di qualsiasi azione in tal senso significa alimentare aree di profondo disagio sociale nel paese, l’Associazione Incontri per la Democrazia, dopo avere svolto una ricognizione delle esperienze pregresse, delle competenze e delle aspirazioni dei propri ospiti, richiede ad Eurolex srl l’attivazione di un corso “Propedeutico per il conseguimento del patentino in saldatura”, allo scopo di formare e certificare le competenze, in tal senso rendendo così immediatamente spendibili nel mercato del lavoro i propri utenti, e rispondendo contemporaneamente alla richiesta di un mercato che è, come dimostrato prima, in espansione.

Il corso di formazione è indirizzato quindi a richiedenti asilo politico nella nostra regione che hanno già ottenuto la protezione internazionale, allo scopo di rispondere quindi a due bisogni: da una parte il bisogno di figure specializzate nel settore ristorazione e, dall’altra, il bisogno di integrazione socio – lavorativa dei profughi e di completamento dei programmi di protezione internazionale.